“L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde a una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità.” ( dalle Indicazioni Nazionali 2012) La valutazione degli apprendimenti, del comportamento e degli esiti del percorso formativo, rappresenta un aspetto fondamentale del processo d’insegnamento e ne è parte integrante, fornisce informazioni sulla validità dell’intervento educativo, aiuta a migliorare l’azione didattica e sostiene e indirizza l’apprendimento. L’attività di valutazione è quindi strettamente collegata a quella di programmazione poiché la scelta di un modello di programmazione comporta necessariamente l’adozione di una coerente modalità di verifica e valutazione; la valutazione consente di riconoscere e comprendere i livelli di competenze raggiunti dagli alunni in relazione agli obiettivi programmati e permette di ridefinire gli stessi; la valutazione assume un ruolo formativo e orientativo, favorisce la riflessione sul contesto e sull’azione educativa e concorre ad adeguare il percorso alle caratteristiche, ritmi, stili di apprendimento degli alunni, ricercando metodologie didattiche e strategie educative più efficaci. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, come affermano le Indicazioni Nazionali, la valutazione assume un carattere formativo, stimola il continuo miglioramento dell’azione educativa, accompagna il bambino nel suo percorso di crescita evitando classificazioni e giudizi e favorisce l’attuazione di un progetto educativo che consenta di sviluppare tutte le potenzialità dell’alunno. Valutare in questo contesto assume una connotazione precisa e richiede specifiche modalità.

La valutazione delle competenze relazionali e del comportamento, farà riferimento prevalentemente agli indicatori del campo di esperienza “il sé e l’altro” che costituisce “… l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente…”